La Fondazione UNIVENETO ha per obiettivo la promozione ed il coordinamento dell’offerta formativa e delle attività di ricerca del sistema universitario veneto, e lo sviluppo dei suoi rapporti con le istituzioni Pubbliche, gli Enti Economici ed il sistema delle imprese del territorio.
Gli Organi della Fondazione UNIVENETO sono:
Tutti i componenti degli Organi della Fondazione durano in carica tre esercizi, e sono rinnovabili una sola volta.
I componenti del CdA di Fondazione UNIVENETO per il triennio 2016-2018 sono:
Presidente: Rosario Rizzuto, MR Università di Padova;
Consiglieri: Michele Bugliesi, MR Università Ca’ Foscari di Venezia; Nicola Sartor, MR Università di Verona; Alberto Ferlenga, MR Università IUAV di Venezia; Stefania Zuccolotto, Imprenditrice in rappresentanza del MIUR; Gianluca Vigne, Imprenditore in rappresentanza di Confindustria Veneto.
Segretario della Fondazione UNIVENETO è la D.ssa Caterina Rea.
Scarica lo STATUTO di Fondazione UNIVENETO.
L’attività della Fondazione UNIVENETO si articola in quattro aree principali, funzionali ai propri obiettivi istituzionali.
Le quattro aree di attività sono:
Scarica cliccando qui la Relazione Programmatica 2013 della Fondazione UNIVENETO.
Scarica cliccando qui la Relazione Programmatica 2014-2015 della Fondazione UNIVENETO.
Fondazione UNIVENETO ha tra i propri obiettivi prioritari la diversificazione, la specializzazione, l’integrazione e la qualità dell’offerta didattica e di ricerca degli Atenei del Veneto.
L’azione di UNIVENETO intende in questo contesto caratterizzare l’offerta formativa del sistema universitario veneto per i suoi elementi distintivi e di eccellenza, al fine di migliorarne la competitività e l’attrattività anche in confronto con l’offerta di alta formazione a livello nazionale e internazionale.
Fondazione UNIVENETO promuove una visione del ruolo della formazione che non si arresta al completamento del ciclo degli studi universitari, ma che si sviluppa con continuità nell’arco della vita lavorativa e sociale degli individui.
Il percorso formativo è quindi una “trama” che sostiene il bisogno di nuova conoscenza che sempre di più oggi accompagna la fase dell’evoluzione professionale, in modo da rispondere coerentemente al continuo cambiamento indotto dalle nuove tecnologie e dall’innovazione.
La “trama” della formazione continua sostituisce così la struttura della formazione “a imbuto” per cui, come accade molto spesso ancora oggi, il termine degli studi universitari coincide per gli individui con il termine del percorso di apprendimento.
L’Art. 2 dello Statuto della Fondazione UNIVENETO prevede tra gli scopi della Fondazione la promozione di iniziative a sostegno del trasferimento dei risultati della ricerca e della nascita di nuova imprenditorialità.
Questa “terza missione” dell’Università, che si aggiunge a quelle tradizionali della didattica e della ricerca, si attua secondo la visione di UNIVENETO attraverso l’intervento della Fondazione volto a razionalizzare e migliorare la presenza del sistema universitario veneto all’interno delle principali iniziative in corso.
Tra queste, Fondazione UNIVENETO ha avviato nel 2013 una collaborazione con i Promotori del Premio Stage IT per i migliori stages in ICT, e con il Premio Start Cup, la business competition cui partecipano gli Atenei del Veneto che seleziona annualmente i migliori progetti di nuova impresa in settori innovativi.
Tra gli obiettivi prioritari di Fondazione UNIVENETO riveste particolare rilievo il miglioramento dell’efficienza dei servizi resi agli studenti, attraverso l’integrazione dell’offerta sia dal punto di vista della logistica e della ristorazione che dell’accesso all’informazione e alle risorse bibliotecarie.
Il Galileo-Festival dell’Innovazione, giunto alla 4^ edizione, è promosso da Università di Padova e VeneziePost, con la media partnership di Corriere della Sera e realizzato da Goodnet.
Dal 5 al 7 maggio 2016, il Galileo Festival presenterà un programma di 20 convegni, incontri, workshop, laboratori per bambini, visite guidate, dedicate all’innovazione, alla divulgazione scientifica e al rapporto tra ricerca e impresa. L’obiettivo è di porsi come luogo privilegiato per un dialogo tra grandi, piccole e medie aziende, centri di ricerca e istituzioni e mondo dell’Università, attraverso il coinvolgimento dei giovani e degli innovatori.
Galileo-Festival dell’Innovazione è diretto da Massimo Sideri, innovation editor Corriere della Sera. Clicca qui per il programma completo di Galileo Fstival 2016.
William Shakespeare. Portrait of William Shakespeare 1564-1616. Chromolithography after Hombres y Mujeres celebres 1877, Barcelona Spain
Già in occasione del 450° anniversario dalla nascita di William Shakespeare, nel 2014, Padova aveva ospitato un festival che aveva alternato il teatro ad un ciclo di conferenze, riscuotendo un buon successo.
Quest’anno, in occasione del 400° anniversario della morte del Bardo, il Festival organizzato da Alessandra Petrina (DiSLL) e Fiona Dalziel (CLA/DiSLL) amplierà ancora di più la propria offerta in direzione multiculturale e multimediale, aprendosi a tutto l’Ateneo e alla città di Padova.
Shakespeare Festival 2016 nasce musicalmente con due concerti, a partire dal mese di aprile: il primo è dedicato alla musica del teatro shakespeariano, il secondo alla commistione tra musica italiana e inglese tra fine Cinquecento e inizio Seicento. Le musiche verranno eseguite su strumenti originali e saranno introdotte per offrire al pubblico l’esperienza di una lezione-concerto.
In maggio l’attenzione sarà dedicata principalmente al cinema, con tre film shakespeariani, presentati e introdotti da un esperto e da una performance (lettura dei sonetti; breve azione teatrale degli studenti).
Sempre in maggio, Gweno Williams (University of York) terrà due seminari lavorando con gli studenti e tutti gli interessati sui drammi Macbeth e Julius Caesar.
Nel mese di giugno l’Università di Padova organizza il convegno internazionale Shakespeare and Padova: per l’occasione sarà allestita una piccola mostra di volumi del Seicento, il cui gioiello sarà la copia padovana del First Folio (unica copia esistente in area mediterranea). Al convegno parteciperanno studiosi italiani (delle Università di Padova, Trieste, Napoli, Firenze) e stranieri (UCL, Sotheby’s, Essex University, Boston University, Instanbul University, University of Agder).
Ci sarà ancora spazio per il teatro con quattro spettacoli: un’occasione per vedere Julius Caesar, Le allegre Comari di Windsor (nella nuova traduzione di Alessandra Petrina pubblicata da Bompiani), e due spettacoli “attorno al Bardo”. La prima rappresentazione avrà come protagonisti gli studenti dell’Università di Padova e gli studenti internazionali; le altre tre vedranno la partecipazione di attori professionisti, alcuni dei quali (Pierantonio Rizzato, Andrea Pennacchi e Nadir Basso) hanno alle spalle una lunga collaborazione con l’Ateneo.
Nasce a Padova una rivoluzionaria tecnologia che permette di ottenere cellule staminali pluripotenti da una biopsia cutanea o da un campione di urina mediante il processo di riprogrammazione cellulare.
Questa innovativa tecnologia microfluidica ha dimostrato un’efficienza elevatissima, oltre 50 volte più efficiente dei processi ad oggi in uso, e consente di abbattere i costi di oltre 100 volte, di riprogrammare anche cellule “difficili o senescenti” da riprogrammare e, in sostanza, estende ad ogni paziente la possibilità di ottenere le proprie cellule staminali.
“Grazie a queste nuove prospettive scientifiche e tecnologiche, si è riusciti ad ottenere cellule staminali pluripotenti da cellule isolate da una biopsia cutanea o da un campione di urina. Cellule derivate da un campione di urina hanno permesso di ottenere in modo non invasivo ed estremamente semplice cellule staminali pluripotenti da bambini affetti da malattie genetiche come la distrofia muscolare di Duchenne o la deficienza di alfa-1 antitripsina – spiega Nicola Elvassore, responsabile scientifico del laboratorio BioERA e coordinatore dello studio – Grazie alla potenzialità delle cellule staminali pluripotenti, abbiamo ricreato in laboratorio quello che possiamo definire un “micro-fegato”, ovvero cellule del fegato che presentano la medesima patologia del paziente in esame e che ci permette di andare a sviluppare una terapia mirata sul paziente stesso”.
L’Università Ca’ Foscari Campus di Treviso attiva la seconda edizione del The Urban Innovation BootCamp, un laboratorio di imprenditorialità ad alto impatto sociale di 6 settimane da lunedì 20 giugno a venerdì 29 luglio 2016, nel quale 40 giovani collaboreranno allo sviluppo di prodotti e servizi innovativi nei temi della sostenibilità e della crescita inclusiva dell’economia locale.
Il BootCamp si distingue da altre iniziative formative per il suo carattere sperimentale e di accelerazione delle idee applicate a contesti sociali concreti.
Il termine ultimo per candidarsi alla partecipazione è il 22 MAGGIO 2016!
Il bando è disponibile al sito web: www.unive.it/trevisobootcamp
Per maggiore informazioni scrivere a: trevisobootcamp@unive.it
Scarica la locandina di The Urban Innovation BootCamp 2016.
Il primo esperimento in Italia di scuola regionale di dottorato interateneo in studi storici, geografici e antropologici
Il Corso di Dottorato in Studi Storici, Geografici e Antropologici nasce nel 2011 come primo esperimento in Italia di scuola regionale di dottorato. Il Corso valorizza le competenze e gli ambiti di ricerca in ambito storico, geografico e antropologico sviluppati nelle tre Università venete di Padova, Ca’ Foscari Venezia, Verona, ampliandone la portata territoriale e incrementando le occasioni di dialogo e dibattito scientifico tra docenti e dottorandi. Il Corso garantisce ai propri dottorandi una formazione completa che le singole sedi difficilmente possono offrire da sole.
Il Corso si propone come punto di riferimento in ambito nazionale e internazionale per la formazione di giovani ricercatori nelle discipline oggetto di studio. La presenza, all’interno del Collegio Docenti, di storici, geografi fisici e geografi umani, e di antropologi culturali intende stimolare l’apprendimento di metodologie specifiche e l’abitudine a confrontarsi con le potenzialità dei nessi tra le discipline afferenti alla ricerca umanistica e tra scienze umanistiche e scienze dure.
Al candidato che abbia superato l’esame finale sarà attribuito il titolo di Dottore di Ricerca e gli sarà rilasciato un diploma congiunto, rilasciato dai rettori delle tre università partner.
Novant’anni non sono tanti per una Università se si considerano le vite plurisecolari di scuole europee come quella di Bologna o la Sorbonne a Parigi. Ma per scuole che hanno al centro discipline come l’Architettura, le Arti, il Design, la Moda, l’Urbanistica, la Pianificazione, il Teatro, novant’anni di storia significano aver accompagnato quasi tutto il Novecento, secolo in cui queste discipline hanno conosciuto una declinazione moderna o sono nate.
Iuav si forma come Scuola di Architettura, seconda in Italia, dopo quella di Roma, quando le città iniziano a cambiare volto e l’architettura, grazie a personaggi come Le Corbusier (uno dei suoi ultimi progetti avrà proprio Venezia come sfondo), è tra i principali interpreti della modernità. Nel corso del tempo la scuola ha cambiato nome e statuto, da Regio Istituto Superiore di Architettura (1926) a Istituto Universitario di Architettura di Venezia e, infine, a Università Iuav di Venezia ma non ha mai perso la caratteristica di essere luogo avanzato di previsione del futuro e di analisi del presente.
Iuav ha avuto tra i suoi studenti e docenti, architetti e designer di fama: da Giuseppe Samonà a Carlo Scarpa, da Franco Albini a Ignazio Gardella, da Carlo Aymonino ad Aldo Rossi, da Giancarlo De Carlo a Vittorio Gregotti, da Mario Botta, a Alejandro Aravena a Michele De Lucchi, a Giovanni Anceschi, urbanisti e pianificatori come Luigi Piccinato, Giovanni Astengo e Bernardo Secchi; storici dell’architettura come Bruno Zevi, Manfredo Tafuri, Francesco Dal Co e Marco De Michelis; filosofi come Massimo Cacciari e Giorgio Agamben. Ancora oggi, vi insegna una folta rappresentanza dei più importanti architetti, critici, storici, urbanisti, pianificatori italiani ed è costantemente frequentata dai migliori progettisti della scena mondiale. Su queste basi si è costruita la sua fama internazionale che ne ha fatto la scuola di Architettura italiana più nota all’estero. Nel corso degli anni Iuav ha ampliato la sua offerta, consapevole della necessaria evoluzione di una Università che si definisce nel progetto e nella sua trasversalità, aggiungendo i corsi di Design, Arti, Moda, Teatro, che hanno visto succedersi nell’insegnamento artisti, designer e autori protagonisti della cultura contemporanea.
Oggi Iuav è rinnovato: le linee formative coincidono con quelli che in tutto il mondo vengono considerati i capisaldi della creatività italiana. Formarsi in questi campi, nel Veneto, aggiunge l’opportunità di svolgere esperienze di ricerca e lavoro in stretta connessione con uno dei tessuti produttivi più importanti del paese. Farlo a Venezia aggiunge il vantaggio di una offerta culturale unica, in una città crocevia di idee, modelli insediativi e sede di grandi istituzioni come la Biennale.
Iuav arriva ai suoi Novant’anni con la forza di una tradizione affermata ma anche con la consapevolezza di aver intrapreso un processo di rinnovamento, che intercetta le richieste del mondo del lavoro a scala globale. La sua forte internazionalizzazione e la possibilità di offrire una formazione con discipline dialoganti a stretto contatto tra loro, risponde a ciò che oggi è richiesto da un mercato interessato, oltre che alla competenza specifica, alla capacità di muoversi in più campi.
Nel suo Novantesimo anno Iuav si ripropone come punto di riferimento nel mondo e come luogo di formazione unica. Una università capace di trasformare in idee, professionalità, progetti, le particolarità dell’architettura, del design, della moda, di fornire competenze tecniche destinate alla trasformazione e alla cura di città e territori nel rispetto dell’ambiente, di seguire i percorsi più innovativi nel campo della comunicazione e delle arti multimediali.
Alberto Ferlenga – Magnifico Rettore Università IUAV di Venezia
Il seminario Morfogenesi & Progetto è tenuto in visita da Sara Franceschelli dell’Ecole Normale Supérieure de Lyon presso il Laboratorio di Rappresentazione B (Fabrizio Gay) dell’Università IUAV di Venezia, coll’intento di ripercorrere alcuni tratti attuali di una genealogia di questioni, modelli e ricerche morfologiche rilevanti per le culture progettuali.
La proposta è motivata dal fatto che “la forma delle cose” è questione che attraversa le diverse culture e modalità della progettazione e, quindi, è tema comune – d’integrazione e “osmosi” – della ricerca e dell’offerta didattica Iuav.
Dalla simulazione di tessuti insediavi alla generazione di pattern decorativi, dalla progettazione strutturale edilizia al design di oggetti e interazioni, … si dispiega una ricchezza di teorie e categorie eidetiche che non si coglie certo da una formazione universitaria spesa nelle applicazioni della geometria analitica e descrittiva, cioè con una tassonomia ottocentesca delle forme – ridotte alle sole “curve” e “superfici” – stabilita solo dalla loro scrittura algebrica.
Sono piuttosto le teorie della morfogenesi che – basandosi sul principio della mutua presupposizione delle forme [salienze] delle forze [pregnanze] – offrono una nozione di “forma” più adeguata alla realtà “tecno-estetica” dello “ambiente associato” (naturale-artefatto) in cui viviamo.
Si svolge dal 9 aprile all’8 maggio 2016, e nei giorni 14-15 / 21-22 maggio 2016, la Mostra scientifica interattiva SPERIMENTANDO 2016.
L’evento, che si tiene presso la Fiera di Padova – Padiglione 6, è incentrato per quest’anno sulla relazione tra Scienza e Sport.
La Mostra Sperimentando è stata allestita per la prima volta nel 2002, presso la sede dell’Ex Macello di Via Cornaro a Padova.
Dal 2008 la Mostra ha assunto un carattere tematico: nel 2015 si è dedicata al tema Energia e Vita.
Scarica il manifesto e pieghevole di Sperimentando 2016.
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